MANTO GUIDE TURISTICHE - Visite guidate a Mantova

Se un giorno voleste conoscere questo gioiello, Mantova, e lasciarvi sopraffare dal suo fascino e dalla sua malinconica bellezza, saremo liete di accompagnarvi in un suggestivo percorso lungo i secoli: la Mantova di ieri e quella di oggi vi attendono per stupirvi con mille incanti. mantoguide@gmail.com +39 3494539179

Le mie foto
Nome:
Località: MANTOVA, Mn, Italy

Siamo guide turistiche abilitate per la provincia di Mantova e il nostro interesse principale è far conoscere la bellezza della nostra città e del suo territorio. Per visite guidate inviate una mail e saremo liete di metterci in contatto con voi. Possiamo fornire proposte personalizzate a richiesta, con programmi dettagliati e prezzi. Tour e visite guidate a Mantova mantoguide@gmail.com +39 3494539179 Lascia una recensione: https://tinyurl.com/mantoguide

mercoledì 13 gennaio 2021

La margherita, un'impresa gonzaghesca

di Anastasia Malacarne

Le immagini parlanti dette imprese si definiscono “combinazioni concettose di corpo (figura) e anima (motto), che esprimono in maniera allegorica un pensiero, un fatto, un sentimento”. L’emblematica, così come l’araldica, è un linguaggio in codice vero e proprio, attraverso cui i potenti parlavano di sé e si facevano riconoscere, ma non da tutti: solo una specifica categoria di persone era il destinatario di tali messaggi. Sono concetti affascinanti ma spesso misteriosi, ardui da decifrare: solo chi era dotato di un livello di cultura superiore poteva accedere al significato di criptiche immagini, colte citazioni storiche, mitologiche e filosofiche, e delle oscure parole, sempre in lingua straniera per renderle meno comprensibili.

Stemma di Gianfrancesco Gonzaga, Masseria

Oggi vogliamo raccontarvi di uno di questi simboli, un delicato fiorellino, dall’aspetto poco misterioso in realtà, ma che comunque ha dato origine a qualche discussione e differenti interpretazioni. Come si vede dall’immagine, nel Palazzo della Masseria a Mantova svetta uno splendido stemma dei Gonzaga, circondato da una corona di fiori intrecciati di colore verde, bianco e rosso, colori araldici gonzagheschi, dunque non casuali: essi rappresentano infatti le tre virtù teologali, rispettivamente Speranza, Fede e Carità.


Bellis perennis


Calendula


Il fiore è chiaramente una margherita (bellis perennis), anche se le foglie non sono pertinenti, ma i colori non mentono. Qualcuno ha voluto vedervi una calendula, ma, come dimostrano le immagini, il colore di questo fiore è giallo arancio, dunque un’ipotesi inverosimile.

La margherita, oltre a richiamare i colori dei Gonzaga come già ricordato, è attributo di Venere, simbolo dell’innocenza di Gesù Bambino o dell’incarnazione di Cristo.
Solitamente la rappresentazione di questo fiore è legata al primo marchese, Gianfrancesco, e le testimonianze dove la margherita richiama il signore di Mantova sono molteplici: solo per citarne alcune, gli affreschi del Pisanello in Palazzo Ducale, medaglie, stemmi come quello della Masseria, decorazioni marmoree.

Stemma marmoreo di Gianfrancesco Gonzaga, Palazzo di San Sebastiano

Ma l’impresa non nasce con lui; troviamo infatti esempi che precedono Gianfrancesco, come si possono ammirare nella chiesa delle Grazie, o nell’appartamento di Santa Croce in Corte Vecchia, risalenti al periodo del padre Francesco I. La sua seconda moglie, una Malatesta seguita alla sfortunata Agnese Visconti, che gli aveva finalmente assicurato l’erede maschio, si chiamava proprio Margherita. Un altro significato di questo nome è “perla”, poiché così venivano chiamate a quel tempo le lucenti e preziose sfere prodotte dai molluschi con cui le dame amavano tanto agghindarsi.
Nel 1473 il grande architetto fiorentino Luca Fancelli scriveva una lettera al marchese Ludovico II Gonzaga in cui faceva cenno ad un “chamerino delle malgerite” che doveva essere completato da una decorazione dorata.
Il preciso significato che il candido fiore riveste nell’impresa gonzaghesca rimane da chiarire, anche perché in questo caso la figura non è accompagnata da motto che ne possa aiutare la comprensione, ma è stata avanzata l’ipotesi che si tratti del “fiore de amor perfetto” che ornava un “mezo canon” appartenuto a Federico II Gonzaga, come risulta citato nel celebre inventario Stivini, stilato alla morte del duca nel 1540.

Impresa della margherita, chiesa di Pieve di Coriano










Etichette: , , , ,