Mostra “Vincoli d’amore. Spose in casa Gonzaga tra XV e XVIII secolo”
Il ruolo di queste figure femminili è stato effettivamente sottovalutato e poco indagato dalla storia, ma un approfondimento come quello messo in atto dalla mostra di Palazzo Ducale riserva sempre piacevoli sorprese, facendo scoprire personalità straordinarie, colte e raffinate, che spesso ebbero un peso fondamentale nell’influenzare la politica della loro epoca.
Le 50 opere ammirabili lungo il percorso espositivo provengono dallo stesso Museo di Palazzo Ducale, dall’Archivio di Stato di Mantova, da collezioni private, senza dimenticare il grande ritratto di Eleonora Gonzaga Asburgo proveniente dal Museo di Castelvecchio di Verona.
La cornice è la sontuosa Sala degli Specchi, che in questa occasione torna ad essere ciò che era in origine, ovvero una galleria d’arte, il famoso logion serato in cui Vincenzo I aveva esposto alcuni dei suoi dipinti più preziosi. L’esposizione prosegue poi nelle sale dell’appartamento privato del duca Vincenzo I, per concludersi nella Sala dei falconi con la serie delle cosiddette “belle”, già collocata nell’appartamento del Paradiso.
I dipinti presentano volti noti e sconosciuti, in abiti raffinati dalla complessa architettura, ricchi di ornamenti preziosi. I gioielli infatti non si limitavano ad abbellire lobi e collo, ma ornavano l’acconciatura, comparivano al posto dei semplici bottoni, divenivano spille appuntate sull’abito, e la stessa trama del tessuto era spesso realizzata in fili d’oro ed argento. A quel tempo un vestito poteva raggiungere un valore tale da divenire bene da lasciare in eredità, o merce di scambio. Spettacolari, in particolare , le gorgiere: pizzi e trine quasi impalpabili, sempre più ampi ed ingombranti, inamidati per mantenere la forma che incorniciava il collo e il volto: il più esuberante ritratto in questo senso è proprio quello scelto come simbolo della mostra, una gentildonna dall’identità ignota che indossa un abito stupefacente giocato sui toni del rosso, con sopravveste blu, e un enorme colletto di pizzo vaporoso con apertura “alla mantovana”. Il dipinto è particolarmente rappresentativo rispetto alla mostra in quanto rientrante nella tipologia dei “ritratti da promessa”, che venivano donati dalla fanciulla effigiata al futuro sposo: un pegno d’amore vero e proprio.
L’esposizione prosegue con una serie di cassettine e cofanetti in legno, cuoio cotto, acciaio ageminato, pastiglia dorata, ceramiche con immagini allegoriche legate all’amore, tra cui un curioso boccale che riporta una mano che strizza un cuore, e infine documenti manoscritti e codicetti tra cui contratti matrimoniali e il celebre Inventario Stivini, che riporta l’elenco delle opere, degli oggetti e dei gioielli che erano conservati nella Grotta e nello Studiolo di Isabella d’Este.
Nomi e volti femminili scorrono attraverso immagini ed oggetti, componendo una storia di relazioni politiche e familiari codificate attraverso una serie di simboli d’amore che ci lascia inevitabilmente con un interrogativo senza risposta: quanto aveva realmente a che fare l’amore con tutto questo?
18 ottobre 2013-06 gennaio 2014
Mantova, Museo di Palazzo Ducale
Costo del biglietto: intero € 6,50, ridotto € 3,25 Orario: 8.15-19.15 Telefono: 0376352100 E-mail: sbsae-mn@beniculturali.it Sito web: http://www.mantovaducale.beniculturali.it
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