La dama del lago

La provincia di Mantova è il punto di convergenza di Lombardia, Emilia - Romagna e Veneto. Pur essendo lombarda, ha ricevuto influenze da ogni parte, e probabilmente anche questa è una delle caratteristiche che la rendono così particolare. Sdraiata mollemente sulla Pianura Padana, è una terra a forte vocazione agricola che va fiera delle proprie origini contadine, che negli anni l’hanno resa tanto ricca.
Il Po, il grande padre, assieme agli affluenti Oglio e Mincio fa della provincia un connubio di terra e di acqua; non dimentichiamo che Mantova è un’isola circondata da tre laghi.
Qui la nebbia, oltre ad essere un inconveniente, costituisce un motivo di fascino e mistero: a volte dispettosa, spunta all’improvviso qua e là, altre volte impenetrabile, pare quasi determinata a non svelare la realtà che nasconde. Certo è che la gente di questa terra è cresciuta nutrendosi di nebbia, e un po’ della sua essenza è penetrata nei cuori oltre che nelle leggende.
Etruschi, Franchi, Canossa, Bonacolsi governarono il territorio prima della casata che determinò le sorti e la fortuna di Mantova: i Gonzaga, che regnarono dal 1328 al 1707 e che fecero della città una delle capitali culturali europee.
La dama del lago
La città di Mantova si può così definire perché, come abbiamo già detto, è paragonabile a una bellissima signora che si specchia vanitosa nell’acqua dei suoi laghi. Dal punto di vista storico-artistico ha molto da offrire: è piccola ma concentra in sé un gran numero di monumenti che vanno dal Romanico al Gotico, dal Rinascimentale al Barocco, e di testimonianze dei più grandi artisti quali Pisanello, Mantegna, Tiziano, Leon Battista Alberti, Correggio, Rubens, Costa il giovane.
Le tappe principali per una visita sono senz’altro Palazzo Te, residenza di piacere di Federico II Gonzaga che ospitò tra gli altri l’imperatore Carlo V, dove si possono ammirare la Sala dei Cavalli, La Sala di Amore e Psiche e La Sala dei Giganti, affrescate da Giulio Romano e collaboratori; il Palazzo Ducale e il Castello di S.Giorgio con la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna e un ciclo cavalleresco di Pisanello; la Basilica albertiana di Sant’Andrea, che conserva nella cripta la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo.
Poco lontano dalla città, affacciato sulle acque delle Valli del Mincio, sorge l’incantevole santuario della Madonna delle Grazie, a Grazie di Curtatone, un luogo carico di misteri e di simboli, tra cui il coccodrillo imbalsamato che penzola da secoli dal soffitto della chiesa quattrocentesca.
In alcuni periodi dell’anno, precisamente in luglio e agosto si verifica nei laghi di Mantova un fenomeno unico: un’esplosione colorata dei famosissimi fiori di loto, che tramite imbarcazioni apposite si possono vedere da vicino e spesso cogliere.
Da non dimenticare per una visita è inoltre la splendida cittadina di Sabbioneta, detta “la piccola Atene”, a circa 30 Km dal capoluogo, e meritevole anche il monastero di S. Benedetto di Polirone.
Paesaggi bucolici
Anche gli itinerari naturalistici all’interno della provincia, cantati da Virgilio nei suoi poemi, non sono da sottovalutare: Bosco Fontana e il Parco delle Bertone facevano parte della riserva di caccia della famiglia Gonzaga e preservano dalla mano distruttrice dell’uomo piante secolari.
Il Parco Naturale del Mincio si estende lungo l’intero bacino del fiume e ospita innumerevoli varietà di fauna avicola e ittica, tra cui l’airone rosso, il falco di palude, lo svasso maggiore, e il temibile siluro, voracissimo pesce che può raggiungere i 3 metri di lunghezza.
Nella zona sopravvivono ancora antichi mestieri altrove scomparsi, come la lavorazione delle canne palustri e della paglia.
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